Biglietti che raccontano una storia – Tempo di lettura: 8 minuti

Ricordo del 25 maggio 1944

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Ricordo del 25 maggio 1944

Drvar – Jugoslavia

Questo tipico biglietto degli anni ’70 ci mostra con una precisa cartina tutto quello che si poteva visitare per celebrare la memoria di un fatto decisivo nella lotta di liberazione. La legenda è molto dettagliata.

Il piccolo paese di Drvar si trovava al centro della Jugoslavia, oggi è in Bosnia al confine con Serbia e Croazia; nel 1944 il paese era la sede del comando dei partigiani di Tito che lottavano contro l’invasore tedesco.

Lezione di Storia

Il 25 maggio 1944, dopo vari tentativi falliti, i nazisti scatenarono l’operazione Rosselsprung (salto del cavaliere) con un importante dispiegamento di mezzi terrestri e soprattutto aerei.
Questo assalto alla fine non ebbe l’esito sperato e Tito e i suoi combattenti riuscirono a salvarsi grazie alla conoscenza del territorio pur essendo peggio armati e in minoranza.

Già dal 1945 si erano raccolti ricordi, foto, uniformi, materiale tutto relativo a quell’episodio. Il museo era ubicato nella palazzina del Comando di Tito; altro luogo simbolico era una capanna nei boschi dove il Maresciallo si rifugiava quando il pericolo era maggiore, ben difesa e attrezzata per riunioni. Per molti anni questo luogo divenne una importante meta di visita legato anche alla storia e alla personalità di Tito.

Tito

Durante la guerra civile che portò alla dissoluzione della Jugoslavia, la Capanna di Tito venne incendiata dai Serbi nel 1992, e nel 1995 l’esercito croato distrusse e incendiò il museo. I circa 7.000 reperti vennero saccheggiati e dispersi.

Il “pezzo forte” del museo era costituito dalla divisa per il Maresciallo che il paese aveva confezionato e avrebbe voluto donare a Tito proprio nel giorno in cui avvenne l’attacco: la divisa mai indossata venne rubata, proposta a un museo di Belgrado che rifiutò l’acquisto e ora è approdata in un museo di Montreal in Canada.

Altre capanne o grotte di Tito si sono conservate nel paese, compresa quella nell’isola di Vis (Lissa), dove fortunosamente il Maresciallo si rifugiò dopo la scampata cattura.

È molto triste ma interessante sapere quanto questo biglietto racconta di una storia in profonda evoluzione a pochi chilometri da casa nostra.

Ora il museo è stato riaperto nel 2006 con un sostegno internazionale, ma espone sopratutto copie, modellini, ricostruzioni.
Il sito simbolo della resistenza all’invasore è diventato un simbolo di divisione, e ancora una volta emerge l’assurdità e inutilità delle guerre, a maggior ragione quelle civili.